miscea di Chiara Cecconello
MISCÈA è un progetto performativo-sonoro per corpo – voce e live electronics. Interroga la relazione tra corpo – voce – linguaggio a partire dal concetto di “atrofia” della bocca, ovvero quel processo infantile di consolidamento della lingua madre che, secondo Daniel Heller Roazen, coincide con una graduale dimenticanza di altri fonemi possibili.
Nello spazio di questa latenza, si configurano azioni vocaliche che trasformano lo spazio performativo in spazio boccale. Bocca-voce si muove confondendo le distinzioni tra sè/altro, individuo/ambiente, semantico/asemantico diventando così un luogo ospite e uno spazio dinamico in cui confondere il rapporto tra interno ed esterno del corpo.
La ricerca performativa crea una partitura sonora composta dai movimenti che fa una bocca per svincolarsi dal linguaggio, dai luoghi comuni e dai modi di dire. Una partitura per comporre una lingua ignota, ecolalica e gesticolante, che cede l’agenzialità della voce attraverso tecniche vocali estese, vocali, consonanti, richiami, parole e processi di granulazione elettronica. Uno spazio di immaginazione orale e sonora per ripensare il linguaggio e quindi ridisegnare la linea di distinzione tra l’umano e il non-umano.
Architomia di Federica D’Aversa/Gianluca Bonzani
L’architomia è una modalità di riproduzione asessuata tipica di molti organismi pluricellulari che si attua con il distacco di una parte dell’individuo che dà vita ad un altro sé. La riproduzione dalla frammentazione, spesso vegetale, subacquea e marina. Architomia è un progetto che, basando la propria idea sullo studio di questa modalità, la declina in vari aspetti. Luce, suono, corpo ,uniti in un dialogo di recupero e ricerca.
Liminal Electronica di Camilla Isola/Antonio Della Marina
Far ascoltare il movimento o fare vedere il suono attraverso la performance. Liminal Electronica è un progetto che mira ad una fusione di linguaggi sulla base di un denominatore in comune – quello dell’oscillazione – unito agli elementi espressivi della ripetizione, della variazione e della simmetria. Tramite altoparlanti integrati nella coreografia e mossi dalla performer, e grazie alle particolarità acustiche dei segnali audio sinusoidali, il movimento permette al suono di manifestarsi e su questo particolare effetto il progetto si pone l’obiettivo di approfondire la sperimentazione. Il suono in scena è armonico, verticale. La performer “suona” la composizione con il movimento, generando gli elementi orizzontali: ritmo e melodia. Suono e movimento non sono sincronizzati semplicemente perché il suono è il movimento. E viceversa, senza possibilità di stabilire una gerarchia. Cò che vedi è ciò che ascolti.
La luce è un gioco di ombre, di contrasto e moltiplicazione delle forme danzanti, che può diventare frequenza (colore), pulsazione e ritmo a sua volta.
Resuscianna di Royal Divorce
Resuscianna è una performance site specific ideata a partire dalle sonorità dell’album Disintegration Loops di William Basinski. Attraverso il montaggio e l’installazione di immagini di scarto presentiamo un racconto sul perturbante domestico, sulla solitudine condivisa e sulla vita precedente delle immagini.
Resusci Anne o Rescue Anne è un modello di manichino per addestramento usato per insegnare la rianimazione cardio-polmonare: il volto distintivo che la caratterizza è quello de L’Inconnue de la Seine, la maschera mortuaria di una giovane donna morta suicida nel fiume Senna alla fine del 1880.
La storia della tragedia dimenticata di Resusci Anne risveglia in noi degli interrogativi rispetto alla metamorfosi ontologica delle immagini nello scontro con il tempo e all’accanimento per la sopravvivenza della memoria nell’Era digitale. Resuscianna diventa allegoria e metafora della memoria nel suo tentativo di sottrarsi all’eternità della conservazione. Che succede a ciò che scegliamo di dimenticare? Dove vanno le memorie di scarto, che forma assumono quando vengono riciclate e rimasticate dal sistema? In un tempo in cui gli archivi digitali continuano a smarginare e perdersi nell’accumulo compulsivo di materiale amatoriale, Il web diventa un archivio difettoso, non in grado di farsi paradigma universale della conoscenza umana: adesso è soffocante, affollato, disperso in una miriade di singolarità.
BIGLIETTI intera giornata del festival
€ 10 – 5 (ridotto allievi e dance card) | Per prenotare il tuo posto, invia una mail a info@didstudio.org con oggetto “Prenotazione NAOpf giornata 7 Dicembre” , indicando il tuo nome/cognome e il numero di biglietti